Ulcere degli arti inferiori
Le ulcere degli arti inferiori sono patologie molto diffuse localizzate al di sotto del ginocchio e causate da una circolazione sanguigna irregolare nelle vene e/o arterie.
Esistono 3 diverse tipologie di ulcere degli arti inferiori, ognuno di esse ha una causa diversa ed un differente trattamento per evitarne la cronicizzazione.
Le ulcere venose degli arti inferiori rappresentano la tipologia di ulcera alla gamba più comune, avendo un’incidenza del 55-60%. Solitamente si verificano sotto il ginocchio o sul lato interno della caviglia. La loro causa va ricercata nell’insufficienza venosa cronica: le valvole delle vene, che, normalmente, spingono il sangue verso il cuore, non funzionano correttamente e, come conseguenza, si verifica un ristagno di sangue nei vasi sanguigni periferici, così come un aumento della pressione nelle vene della parte inferiore della gamba.
Le ulcere arteriose sono quasi sempre causate dall’arteriopatia periferica, un problema circolatorio che consiste nell’ostruzione delle arterie periferiche per la presenza di restringimenti di varia natura che riducono la cavità delle arterie stesse e determinano, dunque, una riduzione del flusso sanguigno. Ciò può comportare ischemia cutanea, tessuto danneggiato e ulcerazione.
Esse si collocano solitamente in prossimità delle dita dei piedi o sul lato esterno dei talloni, dei piedi e della caviglia, e i fattori di rischio più comuni sono: ipertensione, mancanza di attività fisica, diabete, obesità, fumo.
È lo strato più profondo della cute, che connette la stessa ai tessuti e agli organi sottostanti. In questo strato sono raccolte le cellule adipose, la cui disposizione varia a seconda del sesso e dello stato ormonale del soggetto e la cui quantità varia a seconda delle condizioni di nutrizione.
Ogni tipologia di ulcera necessita di un trattamento mirato.
In questo caso, è richiesto un duplice trattamento.
Un trattamento locale: per rimuovere tutte le barriere che possono ostacolare la guarigione, in modo tale da preparare il letto della ferita.
Un trattamento eziologico: al fine di ridurre il ritorno venoso e migliorare il flusso sanguigno, è necessario ridurre il diametro delle vene per ripristinare il funzionamento delle valvole attraverso l’applicazione di una compressione esterna, che deve raggiungere i 40 mmHg.
In questo caso si interviene tramite un processo di rivascolarizzazione, con il quale il professionista sanitario ripristina il corretto afflusso di sangue nell’area interessata.
In questo caso si applica una compressione ridotta, fino a 20 mmHg.
Prevenire le recidive
Prendersi cura della propria salute e della propria forma fisica è il modo migliore per evitare le recidive. Per questo, ecco alcune raccomandazioni:
- evitare di stare seduti con le gambe accavallate;
- Evitare di fare bagni con acqua molto calda;
- indossare calze a compressione graduata;
- indossare scarpe comode e antiscivolo;
- idratare abitualmente la pelle;
- seguire un’alimentazione equilibrata (fibre, proteine, vitamine…) e uno stile di vita corretto (bere molta acqua, smettere di fumare);
- evitare il sovrappeso.
La soluzione Urgo
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