Ustioni
Le ustioni sono fra gli infortuni più frequenti della vita quotidiana. Incidenti di questo tipo si verificano con maggiore frequenza in ambiente domestico, in particolare in cucina o in giardino.
Nella metà dei casi circa, l’ustione è provocata dal contatto con un liquido bollente, con una fiamma oppure con un oggetto molto caldo. Le ustioni derivanti da esplosioni, fattori chimici, esposizione a fonti luminose o alle radiazioni sono invece molto meno frequenti. Gli arti superiori, seguiti dalla testa e dagli arti inferiori, sono le zone maggiormente colpite, e le mani risultano coinvolte nella metà dei casi.
Le ustioni sono per definizione lesioni della pelle e talvolta dei tessuti sottostanti. Ne esistono quattro tipologie:
La gravità di un’ustione cutanea dipende da tre fattori principali: profondità, estensione e localizzazione delle lesioni.
Ustione di primo grado: arrossamento marcato con dolore moderato e interessamento solo dello strato cutaneo superficiale. La pelle, per il resto, risulta integra. Esempio tipico: un colpo di sole.
Ustione di secondo grado superficiale: comparsa di vescicole piene di liquido trasparente, segno che l’epidermide è andata quasi totalmente distrutta. La lesione è intensamente arrossata e dolente.
Ustione di secondo grado profonda: comparsa immediata di numerose vescicole. Il dolore, tuttavia, è meno marcato a causa della distruzione delle terminazioni nervose. La lesione appare di colore rosaceo-biancastro.
Ustione di terzo grado: indolore e di colore bruno, bianco o nero. Epidermide e derma sono completamente distrutti.
Si determina in base alla percentuale della superficie corporea totale. Per il calcolo si può anche utilizzare il palmo della mano, che rappresenta l’1% della superficie corporea.
L’interessamento di alcune zone, nello specifico il viso, le mani, i piedi e il perineo, deve destare allarme.
Esistono anche altri fattori da prendere in considerazione, come l’età della persona (bambini al di sotto dei 5 anni o adulti oltre i 60 anni) o la presenza di un’eventuale malattia cronica (ad esempio insufficienza cardiaca o respiratoria, oppure diabete). Se l’ustione presenta uno dei seguenti criteri di gravità, chiamare il 118.
Un’ustione equivale a una distruzione della cute. Mentre le ustioni di primo grado guariscono spontaneamente (dopo una leggera desquamazione), quelle di secondo e terzo grado richiedono cure specifiche da parte di un professionista sanitario.
Prima di passare a queste cure, in caso di ustione termica o chimica, è necessario far scorrere l'acqua corrente a temperatura ambiente per 5-10 minuti sulla parte del corpo interessata dall'ustione. Questa accortezza impedirà al calore di diffondersi in profondità, e consentirà di eliminare eventuali residui della sostanza chimica (in caso di ustione chimica), ridurre l'edema e calmare il dolore.
Se la parte colpita è coperta da vestiti, non cercare per nessuna ragione di toglierli: se la pelle vi è rimasta incollata, si rischia di strapparla.
Attenzione: le ustioni gravi possono causare ipotermia (brividi), perché la barriera cutanea non è più in grado di fungere da rivestimento protettivo.
Le ustioni di secondo grado richiedono l’applicazione di una medicazione non aderente che promuova la cicatrizzazione. Questa protezione, inoltre, consente di limitare il rischio di infezioni.
Di fatto, la guarigione in ambiente umido è l’ideale per la cura della lesione e semplifica il cambio della medicazione, che deve essere effettuato ogni 2 o 3 giorni.
Nel caso delle ustioni di terzo grado, è indicato un innesto parziale o totale di pelle. La gestione delle ustioni di secondo grado profonde e di terzo grado, pertanto, deve essere effettuata presso un centro specializzato.
Successivamente sarà necessario monitorare attentamente la guarigione. In altre parole, se non si osserva alcun miglioramento dopo diversi giorni, o se compaiono altri sintomi, è necessario rivolgersi nuovamente a un infermiere o consultare un medico.
La cicatrice, inoltre, non deve essere esposta al sole per almeno 6 mesi.
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Riferimenti bibliografici:
Assurance Maladie. “Comment reconnaître rapidement la gravité d’une brûlure ?”. Sito internet Ameli-sante.fr, 2015. Disponibile al seguente link: http://www.ameli-sante.fr/brulures/comment-reconnaitre-rapidement-la-gravite-dune-brulurenbsp.html .