Non tutte le ferite sono uguali.
Con il termine ferita si intende l’interruzione dei tessuti causata da agenti esterni, i quali vanno ad alterare la funzione protettiva della cute.
Una ferita viene definita in base alla sua natura e al periodo di convalescenza del paziente, che può variare a seconda dello stato di salute generale e all’insorgere di fattori che possono influenzare e rallentare la riparazione tessutale.
Si distinguono due principali categorie di ferite.
Possono essere definite come lesioni a comparsa improvvisa. Fra queste, rientrano in particolare le ustioni, le ferite chirurgiche e le ferite traumatiche dovute a incidenti. In questo caso, possono assumere l’aspetto di tagli, lacerazioni, o anche morsi e graffi. Le lesioni acute possono anche essere conseguenza di condizioni meteorologiche estreme, come ad esempio i geloni.
Per le ferite acute, il processo fisiologico di guarigione dura dalle due alle quattro settimane.
Si definiscono ferite croniche tutte quelle lesioni cutanee che, nonostante abbiano ricevuto un trattamento mirato, non raggiungono lo stato di riparazione tessutale entro le 8-10 settimane dall’insorgenza della patologia. Queste lesioni comprendono le lesioni degli arti inferiori, le lesioni del piede diabetico o le piaghe da decubito.
Spesso non sono causate da agenti esterni, ma da una malattia sottostante, e pertanto la loro gestione richiede sia cure topiche per la ferita che un trattamento della patologia responsabile, ad esempio l’insufficienza venosa e/o arteriosa, il diabete o un’immobilizzazione prolungata associata a uno stato di malnutrizione e/o incontinenza.
Un ulteriore fattore di rischio per la comparsa di queste ferite è rappresentato dall’età, a causa della lunga evoluzione della malattia responsabile e di una minore efficacia del processo di guarigione.
Queste lesioni hanno tempi di guarigione notevolmente dilatati, trattandosi, in media, di 210 giorni, ovvero quasi sette mesi.
Inoltre, tendono spesso a recidivare. Questo spiega l’importanza della prevenzione delle recidive, soprattutto per quanto riguarda le lesioni venose delle degli arti inferiori.
Cosa fare quando ci si trova di fronte ad una ferita?
Ecco qualche consiglio su come comportarsi di fronte a una ferita.
La lesione deve essere lavata con acqua, preferibilmente tiepida, e devono essere rimossi gli eventuali corpi esterni che possono essere presenti sia sulla superficie della ferita che all’interno della stessa (ghiaia, terra, frammenti di vetro o di metallo).
Nel caso di ferite acute, se i tessuti diventano rossi ai bordi, giallo-verdastri (segno della presenza di pus), o caldi (segno di un’infiammazione locale), se la ferita trasuda copiosamente, emana un odore sgradevole o si accompagna a febbre, è necessario rivolgersi a un medico, in quanto è probabile che si tratti una ferita infetta.
Nel caso di lesioni croniche, di nuova insorgenza oppure persistenti, è necessario rivolgersi al medico.
LO SAPEVI?
I primi cinque segni di infiammazione sono: eritema perilesionale, edema, cattivo odore, dolore tra i cambiamenti di medicazione e maggior volume di essudato. Quando tre o più di questi segni sono presenti, è molto probabile che la ferita sia infetta.