Ferite infette
L’infezione è una delle complicanze più frequenti che incidono sulla mancata guarigione della lesione.
L’infezione locale di una lesione può rappresentare una criticità molto complessa sia per i professionisti sanitari che per i pazienti, in quanto il suo insorgere è sinonimo di complicazioni, qualità di vita compromessa e aumento dei costi sanitari.
L’infezione locale si sviluppa perché vi è l’invasione e la moltiplicazione di microorganismi che portano ad uno squilibro batterico. Tutte le lesioni contengono, in condizioni normali, dei batteri, ma un’infezione ne causa lo squilibrio e provoca un circolo vizioso di detriti, essudato, batteri e biofilm che danneggia i tessuti e ritarda la guarigione.
Sono microrganismi unicellulari in grado di moltiplicarsi e formare il biofilm in pochi giorni. Nell’ambiente il 99% dei batteri vive come una comunità nel biofilm.
È una comunità di batteri racchiusi e protetti da una matrice extracellulare di polisaccaridi (EPS). Presente nell’80% delle infezioni, il biofilm stimola l’infiammazione ed ostacola la guarigione, limitando la penetrazione degli agenti antimicrobici e fungendo da barriera fisica alla riepitelizzazione.
È in grado di insediarsi nel letto della ferita molto rapidamente, in 1-4 giorni. Inoltre, dopo una semplice distruzione meccanica, il biofilm si riformerà in 24 ore, ecco perché la lesione va mantenuta detersa in continuo, eliminando gli elementi dove i microrganismi possono attaccarsi e formare il biofilm.
Sono nutrienti essenziali per la proliferazione e per la crescita batterica. Attraggono i batteri al sito della ferita, portano alla formazione del biofilm ed aumentano il rischio di infezione. Possono anche essere invisibili ad occhio nudo, includendo un insieme di essudato, residui del sistema immunitario (leucociti), batteri morti e resti di biofilm.
Materiale organico che, nei processi infiammatori, si forma negli interstizi dei tessuti e favorisce la proliferazione di batteri e biofilm.
Per combattere efficacemente l’infezione locale è necessario combinare un’azione antimicrobica con un’azione detergente continua, in modo da rimuovere fisicamente batteri, biofilm, detriti ed essudato dal letto della lesione ed evitare che si danneggino i tessuti e si ritardi la guarigione.
La lesione non deve essere detersa solo durante il cambio della medicazione, in quanto solo mantenendo la lesione detersa in continuo sarà possibile eliminare tutti gli elementi visibili e invisibili che, se non rimossi, favoriscono lo sviluppo dell’infezione e ostacolano l’azione antimicrobica della medicazione.
Per ridurre i segni clinici di infiammazione, è fondamentale che l’azione antimicrobica sia efficace su un ampio spettro di batteri, compresi quelli resistenti agli antibiotici e sia in grado di agire in profondità (fino a 1 cm).
Essendo il biofilm uno degli elementi che maggiormente ostacola la guarigione, è necessaria un’azione mirata su questo elemento, per evitare che si riformi continuamente (ogni 24h) e stimoli l’infiammazione.
Come riconoscere una lesione infetta?
La fase di identificazione dell’infezione è cruciale, in quanto condiziona la scelta della strategia terapeutica da adottare.
Tuttavia, l’identificazione delle lesioni cutanee localmente infette è un tema controverso, in quanto non c’è un consenso unanime su quali segni valutare. Per questo motivo, un gruppo internazionale di esperti in wound care, con il supporto di Urgo Medical, si è riunito per definire chiaramente quali parametri devono essere considerati per una corretta diagnosi delle infezioni locali.
Ne è derivato il TILI Score (Indice Terapeutico per l’Infezione Locale), uno strumento per diagnosticare le lesioni localmente infette ed iniziare il giusto trattamento.
Eritema perilesionale, edema, cattivo odore, dolore spontaneo, aumento della temperatura locale, ma anche presenza di pus e germi patogeni, sono alcuni dei segni di infezione.
Le soluzioni Urgo
Il TILI Score aiuta a identificare l’infezione, le nostre medicazioni all’argento aiutano a sconfiggerla. UrgoClean Ag e UrgoTul Ag combattono il rischio di infezione e i segni clinici di infezione locale grazie alla matrice all’argento esclusiva di Urgo, la TLC-Ag. Inoltre, in UrgoClean Ag, questa matrice è affiancata alle fibre-poliassorbenti di poliacrilato, garantendo una detersione completa e continua.